Per affrontare le attuali sfide ambientali che diventano sempre più urgenti, gli istituti scolatici possono fornire alle popolazioni più giovani le conoscenze, le competenze e la determinazione di cui hanno bisogno per proteggere l’ambiente. Nell’ambito del suo impegno a raggiungere l’impatto zero entro il 2030, Apple ha chiesto a due dirigenti scolastici come stanno integrando i valori della sostenibilità nei loro istituti, e come usano la tecnologia per aiutare chi studia a ideare soluzioni per la propria comunità.
Istituti primari e secondari - Intervista
Studenti e studentesse saranno i futuri custodi del pianeta.
Scopri come Robin Yeats, dirigente scolastico della Greenside Primary di Londra, Regno Unito, integra la sostenibilità a tutti i livelli per preparare la nuova generazione di cittadini e cittadine del mondo. James Tilden, insegnante delle classi quarte, spiega come il corpo docente può sostenere questa mission dando voce a studenti e studentesse.
Istruzione superiore - Intervista
Vogliamo che studenti e studentesse siano in prima linea nell’innovare il settore.
Brad Bergsma, vicepresidente al Northwest Kansas Technical College, Kansas, Stati Uniti, racconta come sta preparando studenti e studentesse per il settore agricolo tecnologicamente evoluto, e come promuove pratiche di coltivazione più sostenibili.
Strumenti e risorse per promuovere la sostenibilità
Ascolta Radio Greenside, il podcast degli studenti e delle studentesse della scuola.
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Robin Yeats
Dirigente scolastico, Greenside Primary School Londra, Regno Unito
James Tilden
Insegnante delle classi quarte, Greenside Primary School Londra, Regno Unito
Vi va di presentarvi?
Robin: Mi chiamo Robin Yeats e sono dirigente scolastico della Greenside Primary School. La nostra è una scuola elementare statale a Shepherd’s Bush, nel centro di Londra. Abbiamo 228 studenti e studentesse, un gruppo multiculturale molto eterogeneo: quasi la metà non è madrelingua inglese. E insieme, io e James Tilden guidiamo l’integrazione della tecnologia Apple nell’istituto.
James: Ciao, sono James Tilden, insegnante delle classi quarte della Greenside. Sono qui da gennaio 2019 e due anni fa ho assunto il ruolo di responsabile ICT (Information, Communication, Technology). Poiché la Greenside offre un iPad per ogni persona nell’istituto, il mio compito non è solo gestire i dispositivi, ma anche integrare la tecnologia nel programma scolastico e formare eventuali insegnanti con meno abilità tecnologiche affinché possano trovare modi nuovi e creativi di utilizzare iPad in classe.
Perché la sostenibilità è importante nella vostra scuola?
Robin: Alla Greenside, uno degli obiettivi è preparare studenti e studentesse per il mondo che li attende, e assicurarci che diventino cittadini, cittadine e leader positivi di domani. Sono pronti per il mondo quando riescono a formulare opinioni, sanno come possono avere un impatto positivo e hanno la fiducia e la capacità di andare là fuori e farlo. Questi studenti e queste studentesse saranno i futuri custodi del pianeta, quindi è nostra responsabilità assicurarci di insegnare loro a prendersi cura dell’ambiente e di sé stessi. Gran parte del nostro lavoro sulla sostenibilità consiste nell’incoraggiarli a fare la differenza, anche su piccola scala. Piccoli gesti marginali faranno una grande differenza.
Il nostro credo dice: “Tutto è apprendimento e l’apprendimento è tutto”. È con questo spirito che integriamo la tecnologia in tutto ciò che facciamo, ed è per questo che mettiamo a disposizione un iPad per ogni persona, dalle classi prime fino al sesto anno di studi. Quindi non c’è motivo per non integrare anche la sostenibilità in tutto quello che facciamo alla Greenside. In effetti, il nostro primo passo verso la sostenibilità è frutto dell’idea coraggiosa di gestire la nostra cucina. La qualità del cibo del catering locale era piuttosto scarsa, e così come non accetteremmo una lezione di matematica o di inglese scadente, perché dovremmo accettare un pranzo scadente? Abbiamo deciso di occuparci noi della cucina e di procurarci verdure fresche di stagione coltivate localmente nel Regno Unito.
Da lì, integrare la sostenibilità nel programma didattico non è stato difficile; ci vuole solo un po’ più di ingegno e la forte volontà di tenerne conto. Per esempio, durante la prima sessione di brainstorming, abbiamo riesaminato i programmi esistenti e ci siamo chiesti: “Da quale prospettiva possiamo integrare la sostenibilità?”. Può essere difficile aggiungere qualcosa di nuovo nei programmi didattici, ma abbiamo deciso di integrare un’unità di geografia per ogni anno scolastico, studiata attraverso la lente della sostenibilità e del consumo di cibo e moda. Abbiamo scelto diversi alimenti di base, come riso e mais, e ci siamo concentrati sui vari luoghi del mondo in cui vengono coltivati. Potremmo trattare i filoni geografici del programma nazionale come le zone climatiche e l’uso del suolo, ma sempre attraverso la lente della sostenibilità, chiedendo agli studenti e alle studentesse: “Come vengono coltivati questi alimenti e perché? C’è un modo migliore per coltivarli?”. Non abbiamo aggiunto delle ore per poter “fare” sostenibilità; è stata integrata nel nostro lavoro sulla geografia.
Quindi, se ci tieni alla sostenibilità e vuoi che faccia parte della filosofia del tuo istituto, allora devi renderla non negoziabile in tutte le materie e in tutte le classi.
Quindi, se ci tieni alla sostenibilità e vuoi che faccia parte della filosofia del tuo istituto, allora devi renderla non negoziabile in tutte le materie e in tutte le classi.
Ora, quando il nostro foglio con la pianificazione viene distribuito al corpo docente a inizio semestre, ci dobbiamo chiedere: “Dove si colloca la sostenibilità nella pianificazione?”. Quando la sostenibilità diventa “non negoziabile” per ogni insegnante, lentamente ma inesorabilmente, alla fine viene incorporata. E ora siamo a un punto in cui, invece di dover noi chiedere: “Puoi farlo per favore?”, il corpo docente si rivolge alla dirigenza dicendo: “Mi piacerebbe davvero farlo con il cambiamento climatico, posso?”. È cambiata la mentalità.
James: Aggiungerei che il successo delle nostre iniziative per la sostenibilità è frutto anche del modo in cui usiamo lo spazio scolastico. Alla Greenside, facciamo moltissime attività didattiche all’aperto. La principale consiste nel prendersi cura dell’orto della scuola, a cui partecipano studenti, studentesse e altre persone della comunità. Quando è il momento del raccolto, prendono le verdure che sono cresciute durane l’estate e le portano in cucina perché vengano preparate per il pranzo.
In questo modo, studenti e studentesse comprendono che l’istruzione non è limitata alla conoscenza delle tabelline; l’educazione si acquisisce fuori dalle mura della classe, diventandone responsabili, comprendendone l’importanza e sapendo che potremmo non essere lì a guidarli.
In che modo la tecnologia ha migliorato i vostri progetti incentrati sulla sostenibilità?
Robin: Vogliamo che il nostro istituto sia innovativo e all’avanguardia in ambito pedagogico. Vogliamo correre dei rischi e provare cose nuove, e in questo la tecnologia è sempre stata un elemento fondamentale. Quando pensiamo a come usare la tecnologia Apple a scuola, ci chiediamo sempre: “Qual è il modo migliore per far sì che studentesse e studenti siano creativi e collaborino?”. Perché sappiamo che il loro futuro sarà inevitabilmente pieno di tecnologia, quindi se non la integriamo ora nel loro ambiente, non siamo fedeli alla nostra mission di prepararli per il mondo.
Uno dei modi in cui integriamo la tecnologia in classe è attraverso il Soil Project che coinvolge l’intero istituito. Siamo in contatto con un agricoltore in Cornovaglia che ha campi immensi. Le classi si rendono conto che mentre noi cerchiamo di capire come coltivare delle verdure più gustose nel nostro orto, questo agricoltore si sta facendo le stesse domande sul suo terreno e sui suoi prodotti. Dal nostro orto scolastico, lo abbiamo chiamato con FaceTime su iPad mentre camminava nel suo campo in Cornovaglia, e gli abbiamo chiesto quali fossero i livelli di pH nel suolo. Ogni classe ha condotto sul terreno cinque o sei diversi tipi di test per poter monitorare scientificamente l’impatto del nostro lavoro. Usando iPad, abbiamo trasmesso via AirPlay i test condotti nell’orto, in modo che tutti potessero seguirli in tempo reale. Le classi inseriscono i dati in documenti collaborativi, come file Numbers o Documenti Google, per creare i grafici necessari per analizzare l’andamento della qualità del suolo. Il nostro obiettivo era offrire a studenti e studentesse un’esperienza di indagine scientifica nel mondo reale che fosse basata su pratiche sostenibili, ma che avesse anche uno scopo concreto per loro. Coltivano le verdure che mangiano a pranzo. Vedere l’agricoltore e poi collegare il lavoro fatto nell’orto al cibo presente nei piatti in mensa aiuta ciascuno di loro a rendersi conto che questo progetto non riguarda solo le singole classi, è qualcosa che sta accadendo in tutto il mondo. Semplicemente lo rende reale per loro.
La tecnologia che abbiamo a disposizione ci permette anche di avere un impatto davvero significativo sui consumi della scuola. Ci siamo chiesti come possiamo usare iPad e Apple TV in classe per ridurre il quantitativo di carta che utilizziamo complessivamente. Lo abbiamo fatto, per esempio, con un test settimanale di aritmetica che veniva stampato su carta. Ora viene inviato agli iPad della classe oppure lo trasmettiamo su uno schermo più grande tramite Apple TV, risparmiando 228 fogli di carta alla settimana. E contiamo quattro o cinque versioni diverse di quelle digitalizzazioni ogni settimana. Monitoriamo il nostro consumo di energia, acqua e carta come istituto scolastico, in modo che insegnanti, studenti e studentesse ne siano al corrente. Abbiamo un risparmio finanziario e un risparmio in termini ambientali.
James: Usiamo la tecnologia Apple principalmente come strumento per tenere qualsiasi tipo di lezione. È uno strumento pedagogico a cui il corpo docente si affida in primis, e può essere molto più efficace ed efficiente rispetto all’utilizzo di una risma di carta. Ne è un ottimo esempio il progetto in cui le classi hanno rappresentato la sostenibilità attraverso l’arte del collage. Hanno usato un’app per creare dei collage e alcuni erano talmente belli che li abbiamo appesi alle pareti della scuola. Avremmo potuto facilmente portare delle riviste e far strappare dei pezzi. Ma è stato più efficace e decisamente meglio per i nostri obiettivi ambientali rappresentare la sostenibilità utilizzando iPad.
Parlateci del podcast dell’istituto.
James: Il podcast si intitola Radio Greenside ed è su Apple Podcasts. È il nostro canale di podcast ufficiale su cui pubblichiamo diversi tipi di programmi. C’è un episodio speciale intitolato COP26 Special Report di novembre 2021. Nell’intera scuola si stava trattando il tema della COP26 e l’importanza dei governi mondiali che si riuniscono per risolvere il problema del cambiamento climatico. E così ho invitato qualche studente e studentessa a partecipare per imparare a condurre un podcast in occasione di quell’episodio. Poi ad aprile 2022 c’è stato un episodio sulla sostenibilità degli alimenti e della moda, collegato all’unità didattica di geografia di cui ha parlato prima Robin. Alla fine di ogni settimana di quell’unità, tutti, dalle classi prime alle seste, hanno scritto una riflessione sotto forma di script di podcast. Ho scelto alcuni studenti e alcune studentesse e li ho aiutati a sistemare i loro script e a provarli alla fine del semestre. Li abbiamo registrati con i nostri strumenti e li abbiamo modificati con GarageBand su MacBook Air. Quindi abbiamo usato la tecnologia per creare un podcast, che è un ottimo resoconto multimediale di ciò che hanno imparato. Pubblicandolo su Apple Podcasts, studenti e studentesse hanno potuto dimostrare quanto appreso su una piattaforma globale, acquisendo maggiore fiducia e sicurezza nel condividere quello che sanno del mondo.
L’81% della popolazione giovane nel Regno Unito ha dichiarato di voler fare di più per l’ambiente.
L’81% della popolazione giovane nel Regno Unito ha dichiarato di voler fare di più per l’ambiente.1
La maggior parte degli episodi sul canale sono le newsletter mensili della nostra scuola, che io chiamo “Radio Newsletter”. Abbiamo accorciato la newsletter in PDF e ora diversi elementi vengono inseriti nella versione podcast da studenti e studentesse. In questo modo, possono condividere quello che imparano in classe e poi proiettarlo sulla comunità di Greenside. Stiamo restituendo la proprietà dell’apprendimento a studenti e studentesse, ed è un’ottima cosa per ridurre il carico di lavoro per chi amministra.
Quali effetti e risposte hanno generato i podcast e altre iniziative per la sostenibilità?
Robin: Cerchiamo di mostrare a studenti e studentesse che possono avere un impatto sul mondo, anche su quel quadratino che è la Greenside Primary School. Se puoi farlo qui su piccola scala, quando esci nel mondo, le scelte che fai avranno un impatto a un livello ancora più grande. Uno dei miei aneddoti preferiti per dimostrare tutto questo riguarda una studentessa del sesto anno che frequentava l’unità sulla sostenibilità del cibo e della moda. Ha raccontato di quando era a fare shopping con la madre che stava per acquistare degli abiti in tessuto sintetico, e mi ha detto: “Ho impedito a mia mamma di comprare qualsiasi cosa fino a quando non avesse ascoltato l’ultimo episodio di Radio Greenside in cui ci sono anch’io, perché se l’è chiaramente perso!”
James: Questo è un ottimo esempio di come vogliamo che ragazzi e ragazze non si sentano solo persone che studiano, ma cittadini e cittadine del mondo. Perché nel podcast, le loro voci arrivano a livello globale, e intendo letteralmente: se guardi le statistiche, il nostro pubblico è in tutto il mondo. Quando gli studenti e le studentesse sono in grado di scrivere per un pubblico che va oltre la classe, hanno a disposizione nuove competenze e una piattaforma più grande per condividere le proprie opinioni sui problemi del mondo reale legati alla sostenibilità, come nel nostro episodio COP26. Le tecnologie come iPad li aiutano a indagare su diversi elementi del mondo, e il podcast li aiuta a diffondere quello che hanno appreso anche al di fuori della scuola. Speravamo che un giorno qualche studente o studentessa ci avrebbe chiesto di poter creare il proprio podcast, ed è successo. Alcuni particolarmente appassionati di lettura si sono riuniti e si sono offerti volontari per condurre un nuovo programma, il Greenside Bookworm Show.
E i genitori lo adorano. Radio Newsletter ha una grande presa perché l’audio è più facile da comprendere per alcuni genitori che non sono madrelingua inglese. Due giorni fa, nella stanza del personale ho incontrato un genitore che lavora qui e mi ha detto che nella chat della classe tutti stavano commentando positivamente l’ultimo episodio di Radio Greenside, e voleva saperne di più. Ho raccontato di questo lavoro in occasione di alcune conferenze e ora sto parlando con alcuni istituti del nord di Londra di come potrebbero portare il podcasting nelle loro scuole.
Robin: E per quanto riguarda l’aspetto alimentare della nostra sostenibilità, tutti i prodotti locali che otteniamo e quelli che coltiviamo nell’orto sono destinati alla preparazione dei pranzi scolastici o dei pranzi che organizziamo ogni venerdì per il rifugio locale di chi non ha fissa dimora. Tutto il resto viene riutilizzato come fertilizzante nel nostro orto. Inoltre, sensibilizziamo la comunità della Greenside facendo il pane nel nostro micro-panificio in cucina, utilizzando il grano coltivato nel nostro orto o la farina dal nostro fornitore biologico che usa pratiche agricole rigenerative. In occasione della vendita di torte del venerdì, cuociamo un bel po’ di panini di pasta madre e cannella, e li vendiamo alla comunità chiedendo un’offerta libera. Tutti hanno il diritto di poter mangiare cibo di buona qualità e non i prodotti del supermercato con 17 ingredienti: il nostro pane è fatto solo di farina, acqua e lievito. A un certo punto tutti alla Greenside hanno fatto il pane, anche la nostra bidella ha curato il lievito madre.
750 pasti preparati per le persone senza fissa dimora usando prodotti in eccedenza durante l’anno accademico 2021-2022.
750 pasti preparati per le persone senza fissa dimora usando prodotti in eccedenza durante l’anno accademico 2021-2022.2
James: Se fai un giro per l’istituto durante la pausa del venerdì, vedresti studenti e studentesse con pagnotte di lievito madre, e lo mangiano direttamente! Penso che ora sappiano realmente apprezzare la qualità del cibo.
Quale consiglio dareste a dirigenti che vogliono iniziare a promuovere la sostenibilità nel proprio istituto?
Robin: Di renderla “non negoziabile”. Quando delinei i tuoi valori più importanti, chiediti cosa ti appassiona del tuo mestiere di educatore o educatrice. In cosa credi senza ombra di dubbio? Poi, rendi questa cosa parte di tutto e “non negoziabile”. E pensa alla comunità locale, al contesto e all’ambiente in cui ti trovi, e stabilisci cosa potrebbe funzionare per te. Noi abbiamo scelto di concentrarci sul cibo, ma perché possa davvero fare presa, il tuo punto di partenza deve essere qualcosa che sia rilevante per te, per il tuo contesto e per la tua comunità. E deve essere coerente. Se vuoi fare qualcosa per la sostenibilità e ti affidi soltanto a un piccolo progetto di una settimana, va bene, ma cadrà nel dimenticatoio. Cerchiamo continuamente di creare una cultura in cui insegnanti, studenti e studentesse danno priorità alle domande sulla sostenibilità e alle pratiche sostenibili in tutto quello che fanno. Ci assicuriamo che si pongano sempre queste domande per essere certi di educare persone che penseranno continuamente alle questioni ambientali.
James: E quando tutte le persone che insegnano iniziano a vedere questo comportamento giorno dopo giorno, sarà impossibile ignorarlo. Se domani arrivasse una nuova docente che non ha idea di come insegnare la sostenibilità, sarebbe sopraffatta da quanto le persone pensano alla sostenibilità e troverebbe il modo di uniformarsi a questa pratica. Perché è così che funziona qui, ogni giorno.
Robin: Come ha detto James, quando entri ti accorgi dei tanti modi in cui le persone promuovono la sostenibilità, e questa pratica inizia lentamente ad avere effetti a catena dentro e fuori dall’istituto, mentre ci si ispira a vicenda.
Una delle cose che ricordo sempre alle persone sulla Greenside è che abbiamo iniziato questo percorso sette anni fa. Quindi, quando vedono che abbiamo un orto scolastico, un podcast condotto dalle classi e una produzione alimentare con zero sprechi nella nostra cucina, che include anche una micro-panetteria, si chiedono: “Come potrei mai arrivare a tanto?”. Ma ognuno di questi piccoli elementi è il frutto di una singola aggiunta, finché, sette anni dopo, abbiamo tutte queste iniziative.
Quindi il punto di partenza deve essere, in primis, la convinzione che la sostenibilità è tanto importante da non essere negoziabile. E in secondo luogo, pensi ai tuoi studenti, alle tue studentesse, alla tua comunità, alla tua sede e alle risorse tecnologiche che hai o che puoi implementare per supportare tutto. Per quanto ci riguarda, abbiamo legato la sostenibilità a questo profondo impegno in ambito alimentare, il che è fantastico, perché tutti possono riportare un po’ di cibo a casa con sé. Questo è l’obiettivo principale che dà la spinta a tutta la Greenside: creare un programma didattico olistico basato sull’apprendimento esperienziale e definito dalla tecnologia, dal cibo, dalla natura e dalla sostenibilità. Tutti questi elementi aiutano gli studenti e le studentesse a capire che i traguardi marginali e quotidiani sono molto, molto importanti. Anche se pensi che si tratti di una cosa piccola, stai facendo la differenza.
Brad Bergsma
Vice President of Information Technology Northwest Kansas Technical College Kansas, Stati Uniti
Ci racconti qualcosa di lei.
Sono Brad Bergsma, Vice President of Information Technology al Northwest Kansas Technical College di Goodland, Kansas. Offriamo 18 diversi programmi tecnici, molti dei quali sono strettamente legati all’agricoltura, che è il settore principale della regione. Ciò che ci rende unici è che la maggior parte del nostro programma didattico è supportato da partner di settore, che formano un comitato consultivo per ogni ambito di studio, così studenti e studentesse imparano le competenze che serviranno subito dopo la laurea.
Pensiamo che il nostro successo sia merito delle dimensioni ridotte delle classi e della preparazione del corpo docente. Inoltre, chi studia ha accesso a tecnologie quali iPad e laboratori informatici allestiti con iMac. Offriamo programmi su tutto, dalla tecnologia diesel fino al cloud computing e all’agricoltura di precisione.
Il nostro programma di agricoltura di precisione prevede un uso intensivo della tecnologia perché richiede una formazione continua su nuove tecnologie e la relativa implementazione, come mappatura GPS, mappatura del suolo e sensori, al fine di sviluppare pratiche agricole più efficienti. Testiamo il tutto nella nostra fattoria universitaria per vedere cosa funziona meglio per il nostro clima e le nostre piante. Insegniamo a studenti e studentesse a rimanere al passo su questi tipi di progressi tecnologici affinché possano avere successo in un settore che progredisce rapidamente. Ancor prima di laurearsi, implementano soluzioni tecnologiche nella comunità locale che sono più economiche per gli agricoltori e più sostenibili per la regione.
Ci parli più in dettaglio del programma di agricoltura di precisione. In che modo i valori sostenibili si collegano al programma e al settore in generale?
Dove ci troviamo noi, il terreno è arido e c’è molto vento. È sempre più impellente la necessità di trovare soluzioni che permettano di ridurre l’uso di acqua, erbicidi, pesticidi e fertilizzanti. Le innovazioni tecnologiche degli ultimi decenni hanno contribuito a salvaguardare questa risorsa, e il programma di agricoltura di precisione è la risposta dei nostri partner per adattarsi ai rapidi cambiamenti nel settore.
La sostenibilità fonda le sue radici nel terreno; scusate il gioco di parole. Inizia con la salute del suolo e richiede una visione più ristretta e dettagliata di come appare effettivamente il campo che coltivi. Per esempio, ora siamo in grado di mappare e piantare da zero a 100.000 semi con una precisione al di sotto del centimetro. In passato, avresti visto solo un gigantesco campo di terra marrone, ma con la mappatura del suolo potresti scoprire che quello stesso campo ha sei diversi tipi di terreno. Da lì, puoi analizzare la salute del suolo e la disponibilità di nutrienti all’interno di quelle zone più piccole e prendere decisioni basate sui dati. La tecnologia ha fatto grandi passi avanti, tanto che 20 anni fa i trattori non erano altro che biciclette potenziate. Ora invece sembrano la cabina di pilotaggio di un aereo, e servono persone qualificate per guidarli. Attraverso il nostro programma, vogliamo che studenti e studentesse si chiedano come possono contribuire a migliorare la salute del suolo affinché produca e continui a produrre.
A fine giornata, i nostri produttori pensano a come gestire le proprie aziende agricole in modo che il suolo e le risorse idriche della regione restino sani per generazioni. Faresti fatica a trovare una persona adulta che coltiva la propria terra e non abbia pianificato che figli, figlie e nipoti tornino a gestire la fattoria di famiglia. L’obiettivo finale è mantenere sani il business e la terra, così che la prole possa tornare.
Può dirci di più su come la tecnologia ha trasformato il settore e come viene integrata nel programma didattico dell’istituto?
Uno degli strumenti didattici che preferisco è un laboratorio di coltivazione indoor programmabile, lungo circa 6 metri per 3 metri di larghezza. Oggi come oggi, la programmazione è una competenza fondamentale per tutti, e insegnare la logica alla base del funzionamento di questo laboratorio è abbastanza facile. Vengono usati dei blocchi di programmazione semplice per creare dei comandi. Nell’orto possiamo condurre degli esperimenti su piccola scala e testare elementi come l’umidità del suolo e l’intensità della luce. Durante gli esperimenti ci poniamo domande come: “Quale tipo di pianta cresce meglio in questo terreno? E se seminassimo in questa zona piuttosto che in quella?”. Il laboratorio di coltivazione è collegato a un iMac, mentre il nostro scanner del terreno è agganciato a un iPad che testa alcuni aspetti del suolo, come pH e contenuto di azoto.
Abbiamo anche una fattoria universitaria all’aperto di circa 1 chilometro quadrato dove proviamo nuove tecnologie e tecniche, e siamo riusciti a ridurre drasticamente il consumo di acqua. Per esempio, abbiamo testato delle sonde idriche collegate a un iPad che permettono di monitorare l’umidità del suolo e l’attività delle radici per iniziare a ridurre la quantità di irrigazione. In passato, la regola generale era quella di dare acqua quando il terreno diventava secco in superficie. Ma la lettura della sonda idrica su iPad potrebbe mostrare che una pianta si sta sviluppando a 60 cm di profondità e che il livello di idratazione del suolo è relativamente buono. Quindi, anche se il terreno sembra asciutto per i primi 5 cm, non c’è bisogno di annaffiare la pianta. Tutti sono consapevoli del problema idrico per via del clima arido, e se l’acqua si esaurisse completamente, non potremmo più vivere qui. Nella fattoria del college possiamo mostrare all’intera comunità come implementiamo la tecnologia, e permettere a tutti di venire a provare le tecniche che abbiamo testato.
di litri d’acqua risparmiati ogni anno
Dopo aver implementato nuove tecnologie nel 2018, la fattoria dell’istituto ha ridotto il consumo d’acqua del 43% in media all’anno. Sono circa 160 milioni di litri d’acqua all’anno.
di litri d’acqua risparmiati ogni anno
Dopo aver implementato nuove tecnologie nel 2018, la fattoria dell’istituto ha ridotto il consumo d’acqua del 43% in media all’anno. Sono circa 160 milioni di litri d’acqua all’anno.*
Il distretto locale che gestisce le acque sotterranee ci sostiene e ha riconosciuto i risultati che abbiamo raggiunto. L’uso dell’acqua rimane un problema qui da noi, e il management dello Stato ha scelto la nostra area come modello di ciò che altre contee potrebbero e dovrebbero fare. Le nostre classi aiutano i coltivatori locali a installare sonde di umidità e a leggere i dati con iPad o iPhone. Le fattorie con cui abbiamo lavorato l’anno scorso si estendevano su quattro contee per circa 13 chilometri quadrati, e nel complesso abbiamo visto una riduzione del 20% del consumo di acqua. Abbiamo iniziato con 25 produttori, e quest'anno contiamo di raddoppiare la portata delle nostre attività. A dire il vero, questa primavera è stata promulgata una normativa che prevedo spingerà altre aree del nostro Stato ad adottare pratiche simili a quelle che stiamo sostenendo.
Se questa nuova tecnologia può aiutare a coltivare in modo sostenibile ed efficiente, come vi approcciate a chi è ancora titubante?
iPad e iPhone sono parte integrante del mondo dell’agricoltura moderna. Invece di farti ogni mattina 25 chilometri di strada per controllare tutti gli irrigatori, puoi semplicemente dare un’occhiata sul telefono. Il settore è passato ad iPad perché è facile da usare, portatile e resistente. Durante la pianificazione e la raccolta, la maggior parte dei coltivatori avrà informazioni su resa e applicazione di fertilizzanti e altri dati in esecuzione su due o anche tre iPad all’interno del proprio trattore. Il concetto di uffici aziendali non esiste qui: la maggior parte di chi coltiva da queste parti ti dirà che il suo ufficio è sul sedile anteriore di un pickup.
Ma c’è ancora una mancanza di fiducia nei confronti delle nuove tecnologie. Per alcuni agricoltori più tradizionali, se non funziona la prima volta, non vale la pena ritentare. Come per tutti noi, la paura di ciò che non si conosce può essere paralizzante, ma se la superiamo, avremo più possibilità di fare la differenza. Quindi cerchiamo di andare incontro a chi coltiva la terra. Vogliamo che i nostri studenti e le nostre studentesse siano abili a raccogliere i dati e identificare le esigenze, associandovi la capacità di mappare e monitorare ciò che accade nel sottosuolo. Perché avere una montagna di dati non serve a niente se poi non la si usa.
Abbiamo ricevuto una sovvenzione dal Dipartimento dell’agricoltura per ampliare i laboratori didattici sulle nuove tecnologie e tecniche che teniamo nei weekend nella zona e ai convegni, e ora abbiamo una persona dedicata alla sensibilizzazione. Ma il lavoro di sensibilizzazione non è vantaggioso solo per chi coltiva, ma anche per le nostre classi.
Vanno nelle fattorie come persone esperte di tecnologia e mostrano alle aziende agricole che vale la pena investire nel lungo periodo. Studenti e studentesse stanno cambiando la cultura della tecnologia a livello locale.
Vanno nelle fattorie come persone esperte di tecnologia e mostrano alle aziende agricole che vale la pena investire nel lungo periodo. Studenti e studentesse stanno cambiando la cultura della tecnologia a livello locale.
Il programma di agricoltura di precisione è specifico per questo settore, ma può aiutare chiunque diriga un istituto scolastico a comprendere come l’adozione della tecnologia determini il successo di studenti e studentesse. Quale impatto vuole che abbiano le sue classi nel settore?
Innanzitutto, vogliamo che studenti e studentesse siano in prima linea nell’innovare il settore, rimanendo sempre all’avanguardia, proprio perché conoscono la tecnologia. Quindi, mentre studiano al Kansas Tech, li sosteniamo offrendo loro gli strumenti migliori e più moderni. Abbiamo un grande ed eclettico gruppo di ragazzi e ragazze delle aree rurali e delle città, quindi il nostro obiettivo è dare loro visibilità e mostrare cosa possono fare con la giusta tecnologia, sapendo che sono già nativi digitali. Mi scuso per il gioco di parole, ma speriamo di piantare il seme e vedere dove cresce. Durante il primo anno del programma, forniamo alle classi una panoramica ampia e approfondita della tecnologia e delle informazioni che hanno a disposizione. Il secondo anno, poiché possiamo applicare il tutto nella nostra fattoria, lasciamo che facciano da sole usando gli strumenti disponibili per prendere le decisioni in autonomia ed essere responsabili del proprio apprendimento.
Per riuscirci, dovevamo coinvolgere anche il personale. Nel corso degli anni, è diventato naturale integrare la tecnologia in ciascuno dei nostri programmi. Abbiamo scelto di lasciare che il corpo docente avanzi al proprio ritmo. Lo abbiamo guidato e incoraggiato con le risorse per diventare Apple Teacher, senza costringerlo mai a spingersi oltre i propri limiti.
Le aziende agricole sono le custodi indiscusse della terra. È nel loro interesse rendere il terreno il più sano possibile, perché è la loro fonte di sostentamento. E anche se parli con il più anziano e brontolone dei contadini, curare la terra è come curare un bambino. Quando si inizia a parlare di agricoltura, spesso si trascura il fatto che la maggior parte delle persone non sa da dove provengono gli alimenti che mangiano o quale sia il quantitativo di cibo necessario per nutrire la popolazione mondiale. Che lo si consideri da un punto di vista puramente economico o di gestione sostenibile, penso che la maggior parte delle aziende agricole senta realmente sulle proprie spalle il peso di dover sfamare il mondo. Studenti, studentesse e l’intero college stanno cercando di capire come possiamo aiutare questo settore a migliorare e sostenersi per altri 100 anni.
* Nota legale. I dati presentati in questa newsletter sono rilevati dall’istituto; Apple non ha partecipato alla raccolta o all’analisi dei dati, e non è a conoscenza della metodologia utilizzata.